La festa di laurea è un modo per celebrare il conseguimento del titolo di uno studio universitario, che rappresenta indubbiamente uno dei traguardi più importanti della vita.
I festeggiamenti per i neolaureati hanno solitamente carattere brioso, con scherzi e ilarità che mettono fine al periodo di rigore normalmente necessario per superare gli esami e la prova finale del percorso di studi. La giornata di baldoria assume anche i caratteri di rito di iniziazione, che segna il passaggio dalla vita studentesca a quella di lavoratore adulto.
Durante la festa di laurea, in Italia, è tradizione far indossare al neolaureato una corona di alloro, da applicare al capo. Questa usanza ha origini piuttosto antiche, che risalgono ai tempi dei greci e degli antichi romani.
Quando si festeggia
La festa di laurea ha normalmente luogo subito dopo la proclamazione del neolaureato; vi partecipano amici, genitori, parenti e l’eventuale partner.
La parola laurea deriva dal Latino laurea, che significa “corona di alloro”.
Nella cultura greco-romana si era soliti cingere con una corona di alloro la testa dei vincitori di competizioni atletiche e letterarie; in particolare, in ambito letterario, la corona di alloro posta sopra la fronte costituiva la massima onorificenza per un poeta, che diveniva a quel punto un poeta laureato.
Dopo la proclamazione del laureato, gli invitati , che fino a quel momento devono tenere un comportamento sobrio e silenzioso , possono abbandonarsi ad applausi, fotografie e abbracci.
Secondario per popolarità soltanto alla corona di alloro, il papiro è una sorta di cartellone, redatto da parte di amici e/o parenti del neolaureato. Su questo papiro sono normalmente riportate:
- Caricatura del neolaureato, spesso con chiare allusioni sessuali;
- Foto che ritraggono il laureato in situazioni o espressioni ridicole;
- Frasi tipicamente in rima, spesso dai contenuti imbarazzanti, ricchi di allusioni sessuali o riferiti a situazioni particolari e poco edificanti della vita privata e/o del percorso di studi del festeggiato.
Durante la festa di laurea, il neolaureato è invitato a leggere ad alta voce quanto riportato sul papiro (di cui è rimasto all’oscuro fino a quel momento). Spesso, durante i festeggiamenti più goliardici, il neolaureato viene costretto a bere del vino dopo ogni errore di lettura, oppure a compiere gesti imbarazzanti come atto di penitenza.
Atto di penitenza che, in alternativa, può ad esempio prevedere di pronunciare uno scioglilingua senza sbagliare o una frase sconcia, di cantare i versi di una canzone o di mangiare un determinato cibo.